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Nella fucine dei fabbri si svolgeva l'ultima fase della lavorazione del ferro. Dalle barre di metallo  il fabbro produceva una grandissima quantità di oggetti: coltelli, forbici, attrezzi agricoli, strumenti di lavoro, materiali  per l'edilizia, serrature, catene ecc. Le lavorazioni dipendevano da prodotto da realizzare. La tempra, ovvero il riscaldamento al rosso vivo (900 gradi) e successivo raffreddamento rapido, di solito in acqua, era usata per produrre lame, punte e martelli perché induriva l'acciaio. La bollitura o saldatura, che richiede il riscaldamento al calor bianco (1000 gradi) permetteva di unire due parti. L'incrudimento del ferro, cioè la lavorazione a basse temperature, tipica per i chiodi, rendeva più duro lo strato superficiale. 
Per tutte queste lavorazioni in una fucina non poteva mancare la forgia generalmente addossata alle pareti perimetrali
e provvista di una cappa per l’aspirazione del fumo.  Il fabbro posava  il pezzo di ferro sulla fiamma alimentata dal carbone e , dopo circa quindici - venti minuti, lo poteva togliere per iniziare a lavorare. La temperatura del fuoco poteva essere graduata con l'uso del mantes  (mantice)  con cui si soffia l' aria per aumentare il rendimento della fiamma e raggiungere temperature più elevate Manovrare il mantice era uno dei compiti del giovane garzone di fucina.   Raggiunta la giusta temperatura, il pezzo  era portato sull'incudine che poggia su un grosso ceppo e con  il  martello iniziano le operazioni più delicate, con cui si dava  forma al pezzo. Presso la forgia si trovava la  vasche de sass vasca piena di acqua in pietra utilizzata non per la tempera, bensì  per ridurre il calore dei carboni ardenti, che erano spruzzati con un apposito scoiin ( scopino in ginestra ), e per raffreddare gli attrezzi.  Un 'altra macchina fondamentale in una fucina era la mola, costituita da una ruota di arenaria o di altro materiale azionata a pedale o con un sistema di trasmissione a cinghia. Con la möle veniva modellato il profilo degli arnesi da taglio (coltelli e forbici). Nella fucina si trovavano  inoltre un gran numero di attrezzi necessari per le differenti lavorazioni. Importantissime erano le tenai (tenaglie) che consentono di afferrare e tener fermo il ferro in lavorazione. Sul grande banco di lavoro non mancavano  trapen e lim ecc.
        
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